Sounds of Connection Trio

Tre personalità musicali di spicco, lontane da una mentalità ingessata che considera questa musica come una corsa a ostacoli gestita da acrobati dello strumento
il progetto

Questo il significato racchiuso nel nome del trio jazz e anche della sua musica, suonando brani che si contraddistinguono per acutezza compositiva e per un’interpretazione capace di farsi ascoltare sia per l’originalità timbrica della band sia per i pregevoli contributi dei singoli elementi. Siamo di fronte a un progetto che racconta una storia unica, di grande spontaneità, amore per la ricerca e passione per la dicotomìa tra densità e rarefazione, come un colore estroso, suggestivo ma mai invadente. Il gruppo elabora con maestria un ambiente sonoro che riflette gli ottimi equilibri tra una sezione ritmica vibrante, vigorosa e le complesse strutture armoniche del piano, esprimendo l’autenticità e la forza delle note, andando oltre la staticità dello spartito. Musica che rispecchia tanto il vissuto quanto i natali degli artisti, una fusione tra mondi così lontani eppure così vicini alla ricerca del comune terreno in musica, nulla è artefatto perché l’incontro empatico è palpabile a ogni nota.

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i musicisti
Eri Yamamoto

Eri Yamamoto

pianoforte

Il Trio racchiude in una sonorità unica l’eleganza e la raffinatezza dello stile permeati di un lirismo molto penetrante regalando emozioni create da un dialogo intenso, tellurico, istoriato dalle perle del tocco carismatico di Eri Yamamoto dal pianismo eccelso e dall’ampia gamma armonica con la sua multiforme personalità artistica. La pianista nipponica, stabile a New York dal 1995, ha studiato con Reggie Workman, Junior Mance e LeeAnn Ledgerwood nel prestigioso programma jazz della New School University affermandosi come una delle pianiste e compositrici più originali e avvincenti del jazz internazionale. Negli ultimi ventisette anni, Eri ha condiviso la sua musica unica ed evocativa esibendosi su molti palchi prestigiosi negli Stati Uniti, Canada, Europa, Giappone, Africa, Giamaica e Australia dimostrando come sappia annodare le proprie origini, la classica e il miglior jazz della tradizione. Eri ha iniziato a suonare il pianoforte classico all’età di tre anni e le sue prime composizioni quando ne aveva solo otto, ha ricevuto il suo master in educazione e composizione presso l’Università di Shiga, in Giappone, tenendo lezioni private e workshop per tutti gli strumenti a musicisti jazz provenienti da Stati Uniti, Giappone, Europa e Nord Africa confermandosi anche una docente di spessore. Eri ha collaborato e inciso con svariati musicisti creativi e celebri, tra i quali William Parker, Paul McCandless, Daniel Carter, Hamid Drake, Federico Ughi, Yves Leveille ed è presente in diverse registrazioni di William Parker, incluso un CD per piano solo, suonando le composizioni originali di Parker in tutto il mondo.

Di Eri Yamamoto, la leggenda del jazz Herbie Hancock ha detto: “Tanto di cappello… ha già trovato la sua voce”.

Giuseppe Bassi

Giuseppe Bassi

contrabbasso

Giuseppe Bassi, fautore di una ricerca avanzata spesso sconfinante nell’informale, dotato di una notevole duttilità stilistica dal tocco poetico, incisivo, creatore di sfolgoranti arabeschi luminosi, con la sua capacità di tenere insieme un amalgama così energico e nello stesso tempo raffinato. E’ Il contrabbassista italiano più impegnato a livello internazionale molto richiesto dai musicisti di fama mondiale, ha suonato infatti con John Hicks, Bill Mays, Mal Waldron, David Liebman, Greg Osby, Lew Tabackin, Bobby Durham, Tony Scott, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, George Garzone, Roberto Gatto, Fabrizio Bosso, Stefano Bollani, impossibile elencare il numero delle collaborazioni artistiche.

L’ENCICPLOPEDIA INTERNAZIONALE DEL JAZZ-PENGUIN: “Eccellente e originale nel panorama jazz Internazionale”
Ha vissuto e operato negli USA e ha inciso 10 CD a suo nome e oltre 40 dischi ne documentano il suo percorso artistico. Il suo lavoro più importante è “ATOMIC BASS”, documentato dal film YOMIGAERU che è stato in selezione al Berlinale.

Adam Nussbaum

Adam Nussbaum

batteria

Adam Nussbaum è uno dei più importanti e celebrati artisti del Jazz contemporaneo ed è considerato un batterista versatile di altissimo livello internazionale, dotato di una grande capacità di ascolto e prodigo di scomposizioni e costruzioni poliritmiche, ha la capacità di affascinare per il suo equilibrio di suoni complementari coniugando perfettamente la delicata armonia e il raffinato senso del ritmo. È nato a New York e ha iniziato a suonare la batteria all’età di 12 anni dopo aver studiato pianoforte per cinque anni e da adolescente ha suonato anche il basso e il sassofono. Nel 1975 ha frequentato il Davis Center for Performing Arts al City College. E’ protagonista in molti progetti con artisti (solo per citarne alcuni) quali Michael & Randy Brecker, Jaco Pastorius, Eliane Elias, Gil Evans, Sonny Rollins, Stan Getz, Bob Berg, James Moody, Tom Harrell, John Scofield, Dave Liebman, Steve Swallow, Joe Sample, Carla Bley, Mike Stern, Art Farmer, Jerry Bergonzi, Slide Hampton, ‘Toots’ Thielemans, Kenny Wheeler, John Abercrombie, Hank Jones e ha partecipato a centinaia di registrazioni, inclusa la vincitrice di un Grammy “Don’t Try This At Home” registrata con Michael Brecker. Inoltre, Nussbaum è un docente molto richiesto che tiene Clinics e Master Classes, insegnando in istituzioni come Berklee, NYU, State University of New York, New School e numerosi Conservatori in tutto il mondo. Le sue capacità gli consentono di lavorare con i migliori produttori di tutto ciò che riguarda la batteria, infatti ha aiutato a progettare una linea nella serie “HiLite” per la Sonor, per la Zildjian ha contribuito allo sviluppo dei piatti “Renaissance” e “Pre-Aged” K. Zildjian oltre ad aver coprodotto con la Hudson Music “The Art of Playing Brushes”.

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